Passa ai contenuti principali

2-3/04/2024 ATTRAVERSO GLI OCCHI DI DALÌ

  

2.4.24

Direzione? Un buco dimenticato da Dio vicino a Figueres, il cui nome nemmeno la memoria se lo fila. Un’area camper che sembra un insulto: stretta, scomoda e già stracolma. E la ciliegina sulla torta? Il geniale scarico delle acque nere posizionato in posizione elevata, così puoi ammirare il tuo pranzo di ieri mentre fa il suo viaggio verso l’oblio. Chi è il cervellone dietro a questa follia? Forse l’Ingegner Cane avrebbe fatto meglio. E non finisce qui: la colonnina dell’acqua a pagamento è fuori servizio. Applausi scroscianti per il comune.

Alla fine, ci siamo arresi al destino e abbiamo parcheggiato vicino a un parco, l’unico spazio libero abbastanza grande per noi. Abbiamo fatto la spola con la fontanella come due criceti in una ruota, riempiendo taniche come se non ci fosse un domani. 

Poi dritti al supermercado di Figueres, dove abbiamo fatto scorta di viveri essenziali, perché anche lì eravamo a secco. E oh sorpresa, vicino al benzinaio, l’acqua! Funzionante e gratis. Domani ci aspetta una doccia che nemmeno la pioggia monsonica. 

E durante la passeggiata serale con Axel, ecco che trovo dei libri abbandonati. Una collezione completa sulla storia della Spagna. Avrei potuto costruirci una biblioteca viaggiante, ma Chiara mi avrebbe ucciso se avessi ingombrato il camper con altro sfasciume. Così ne ho presi solo tre, sperando di imparare qualcosa di questa dannata lingua. La serata si conclude con una buona cena e l’aggiornamento del tour da fare nei prossimi giorni.

3.4.24

Oggi, girovagando per Figueres, abbiamo stiracchiato le gambe e l’anima. 

Questo paesino ha dato i natali al famoso già citato Salvador Dalí, che ha dato i natali a sua volta al Teatro-Museo Dalí, nel suo stile eccentrico e surrealista. E la Torre Galatea? Un mausoleo in suo onore, costruito post-mortem, pace all’anima sua. Da notare le uova giganti sulla sommità che per l'artista rappresentano la nascita. Particolare da osservare dall'esterno.

Ma chi era Dalì? L'uomo che sapeva dipingere. Ha rivoluzionato l’arte con tecniche nuove, orologi che si scioglievano, paesaggi di sogni diventate icone del Surrealismo. Ma non si limitava a dipingere; scolpiva, scriveva, creava scenografie e film. 

Aveva un talento per farsi notare, per far parlare di sé. Non era solo arte. Era anche affari. Uno showman nato. Era bravo. Nessuno può negarlo. Ma la fama? È una cosa strana. Può venire da ciò che fai o da come lo fai. Dalí aveva entrambi. Le sue opere parlavano. La gente ascoltava, non sempre capivano, ma ascoltavano.
Ha lasciato il segno come un pugno in un combattimento: forte, veloce, che ti fa girare la testa. Ecco cosa ha fatto Dalí: ha colpito duro, ha fatto in modo che il mondo non potesse ignorarlo.
Ci sarebbe tanto da dire su di lui, ma ci limitiamo a piccole curiosità: un ragazzo prodigio, a quattordici anni mostrava già i suoi disegni, a quindici si credeva poeta

La pazzia era nel sangue. Madre, nonno, zio, tutti con la testa andata, e lui, cresciuto nell’ombra di quel delirio, spaventato di finire come loro. Tanto pazzi da fargli credere che fosse la reincarnazione del fratello morto, convinzione che poi lo accompagnò per tutta la vita.

Designer di dolci: il logo dei Chupa Chups? Un trionfo di marketing che lo ha reso ricco. Il suo matrimonio invece, una commedia. Gala, la sua dolce metà, già con un altro, ma Salvador le regalò un castello come fosse un giocattolo. Lei? Lo vedeva a suo piacimento, come un incontro clandestino.

Il centro storico è ancora circondato dalle sue mura medievali, ma il resto? Un’accozzaglia di palazzi moderni che non ci hanno entusiasmato e, a parte la chiesa principale ancora in stile medievale, non c’è nulla da segnalare. 

Come solito fare, ci siamo persi nei vicoli della città, ma alla fine, tutti i sentieri portano a La Rambla, la via principale, con le sue botteghe che vendono di tutto e di più.

La serata si è conclusa con la classica visita alla lavanderia, perché i panni sporchi si lavano sempre in famiglia. 

Domani, progettiamo di visitare un paio di borghi medievali.

 

  Continua il viaggio: ci vediamo domani alle 17:00 per una nuova puntata dal titolo"TRA BORGHI E VULCANI"

Commenti

Post popolari in questo blog

29/07/2024-05/08/2024 IL LAVORO NELLA TENUTA

Il lavoro nella tenuta era monotono . Si doveva iniziare alle 8, ma nessuno ci credeva davvero. Soprattutto lei, che non scendeva mai prima delle 9. Se ci andava bene, ci mandava un messaggio sul gruppo per dirci cosa fare e cosa raccogliere per la consegna del mercoledì a Siviglia. Altrimenti, si andava avanti per inerzia , aspettando i suoi ordini. Bisognava annaffiare il giardino intorno alla casa e le varie piante e alberi. Preparavamo le cassette e si scendeva all’orto con la macchina. La raccolta iniziava con i fiori di zucca , perchè erano aperti solo di prima mattina e bisognava raccogliere solo i fiori maschi. Dopo, si passava ai pomodori , grandi e cherry, di varie qualità. La maggior parte erano varietà importate dall’America, mai viste prima. Si tornava, procedendo con la pulizia dei fiori di zucca: con un pennello e una pinzetta, si toglievano gli insetti e la terra; poi si mettevano nei contenitori, già contati e pronti per la vendita e, infine, riposti in frigorifero. ...

28/07/2024 TERZA ESPERIENZA WWOOFING

Un’altra notte insonne da aggiungere alla collezione. Il caldo è infernale . Axel ansima con il suo alito pestilenziale. Chiara non ce la fa più e si rifugia sul divano. Mi chiede di tenere aperte le finestre, ma io non cedo. Di notte non si può, solo gli oblò restano aperti. Axel, abbaia, mi vuole avvisare di qualcosa. Pensiamo di essere soli, mi affaccio e vedo un ragazzo che porta a spasso il cane nell’area camper a un’ora assurda. Più tardi, arrivano dei tipi in macchina, si piazzano con il cofano aperto. Pensiamo che ci dormano dentro, ma poi, nel cuore della notte, se ne vanno all’improvviso. Tutto senza senso. Noi siamo un bagno di sudore . Dobbiamo stare attenti agli oblò perché ogni mezz’ora minaccia di piovere e alla fine cadono due gocce di fango. La notte passa. Ma perché siamo qui? Questa sera siamo diretti alla nostra terza esperienza WWOOFING . Questa volta proviamo qualcosa di diverso: una tenuta agricola che vende i suoi prodotti a ristoranti e mercati locali. La tenu...

dal 28.09.2024 al 01.10.2024 PORTO VIVE

Porto , o Oporto , una delle città più antiche del Portogallo, iniziò come un piccolo villaggio celtico alla foce del fiume Douro . I Romani la trasformarono in un porto commerciale di rilievo, da cui deriva il nome del Portogallo. Conosciuta anche come “ la città invitta ”, perché non è mai stata sconfitta militarmente. Attraversiamo Vila Nova de Gaia , una cittadina situata sulla riva meridionale del fiume Douro, proprio di fronte al centro storico di Porto, verso cui siamo diretti. Arriviamo al Ponte Dom Luis I , il simbolo iconico della città. Progettato da un allievo di Eiffel, richiama il suo stile. Ha due livelli: quello superiore per pedoni e metropolitana, quello inferiore per le macchine. Intorno a noi, una folla inaspettata per questa stagione. Sul ponte, osserviamo il panorama. Da un lato Porto, con il quartiere Ribeira , dall’altro le famose cantine del vino più rinomato del Portogallo. Attraversare quel ponte è complicato. Gente ovunque, che si ferma all’improvviso pe...