31 marzo 2024
Oggi abbiamo fatto un tour completo di Roses, passeggiando per il centro e esplorando i suoi vicoli. C’era anche il mercato rionale, ma niente di particolarmente interessante. Al di là del mare, Roses sembra essere una classica cittadina balneare.Più tardi, abbiamo fatto una videochiamata con la famiglia per scambiarci gli auguri. Erano tutti presenti: alcuni sul divano, altri sulle sedie. Sembrava quasi che fossero spuntati da ogni angolo della stanza. È strano come il tempo sembri passare diversamente quando vediamo i nostri cari solo attraverso uno schermo; suscita una certa malinconia.
Dopo aver pranzato, ci siamo detti “Buona Pasqua” e siamo scappati via. Le strade tortuose di montagna ci hanno portato a Cadaqués, un piccolo paesino di origine marinara situato nella penisola di Cabo De Creus. Abbiamo trovato un’area camper gratuita (almeno per ora). A maggio, dicono che ti spennano vivo per un posto dove parcheggiare in mezzo alla terra senza alcun tipo di servizio, se non un piccolo ristorantino di pesce. Ci siamo accampati, abbiamo fatto un giro di ricognizione e poi ci siamo dedicati alla lettura. Era già tardi, e l’indomani avevamo in programma una bella escursione. Esploreremo il paese e i dintorni un’altra volta. L’obiettivo per Pasquetta è raggiungere il faro di Creus, seguendo la costa a piedi.
1° aprile
Sveglia all’alba, siamo partiti per il faro. Un’escursione facile, circa due ore di cammino sul caratteristico litorale roccioso, ma noi siamo un po’ arrugginiti e ci abbiamo messo più tempo. Il paesaggio era incantevole, con scorci mozzafiato e calette lungo il percorso. Ci siamo fermati per far giocare Axel in acqua. Nonostante le alghe portate a riva dal vento, l’acqua era cristallina.
Il faro, un punto di riferimento per i navigatori, offre una vista spettacolare. Da quel punto iniziano tante altre escursioni. Dopo aver giocato a fare i piccoli esploratori tra le insenature e le rocce, ci siamo trovati un angolo nascosto e protetto dal vento, dove abbiamo mangiato frutta, godendoci la vista e cercando di fissare quel momento nella memoria.
Tornati al camper, ci siamo concessi un’ora di riposo prima di visitare il paese.Una passeggiata al tramonto ripaga la fatica di questa mattina.
Axel stasera fa i capricci. Ha lasciato la ciotola a metà e non si vuole schiodare da lì. Non c’è stato verso di togliergliela. Fino ad ora eravamo riusciti ad evitare queste scenate. Pensavamo di aver trovato la soluzione, ma oggi ha superato ogni limite. Sarà stanco o nervoso? Quando fa così, è meglio lasciarlo perdere. Anche i cani hanno i loro giorni "no".
Vorremmo rimanere più tempo, ma quella maledetta sirena ci chiama con la sua voce ipocrita: “Vieni, vieni,” sussurra, “lascia le tue illusioni di pace e tranquillità. Hai bisogno di una doccia, amico. E di acqua. E di rifornimenti. E di tutte quelle cose che ti fanno sentire come un essere umano normale.”
E così, con un sospiro, Addio Cadaqués, con le tue case imbiancate a
calce e i tuoi vicoletti stretti. Addio faro di Creus, con la tua vista
spettacolare.Addio Axel, con i tuoi capricci da cane viziato, ci vediamo alla tua prossima crisi esistenziale vecchia canaglia.
Domani Figueres ci aspetta.
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