Passa ai contenuti principali

13-14/05/2024 RITORNO ALLA NORMALITA'

13.05.24

Il posto era una schifezza, ma almeno la notte è passata senza che nessuno ci rompesse le scatole. La mattina ci siamo messi in marcia lungo il mare, poca gente in giro, ma non ci importava. Volevamo solo andarcene. Per educazione, ho mandato un messaggio al tipo per dirgli che ce ne stavamo andando. Trenta secondi dopo, eccoli fuori dal camper: lui, la moglie, il cane e una coppia di vecchi.

Si sono fermati a chiacchierare. Chiara stava con i cani e la tipa, mentre io mi sono ritrovato con i vecchi e lui. Ha voluto vedere il camper, mi ha fatto le solite domande: dimensioni, cilindrata, anno. Uno sguardo veloce senza neanche guardarlo davvero. Alla gente piacciono i numeri. Invece il suo me lo ha fatto vedere in foto, anche se era proprio lì davanti.

I commenti degli altri non mancano: lui, siciliano, parlava un miscuglio di lingue, mentre la tipa era spagnola doc. Continuavano a ripetere che il camper del loro amico sembrava una navicella spaziale di Star Trek, molto più bello del nostro. Davanti è spazioso, peccato che il suo è un motorhome e il nostro un semintegrale. Ma come sempre, si sorride e si annuisce. Dopo una sfilza di banalità, finalmente si dileguano.

I due italiani ci dicono che avrebbero dormito in camper perché la casa è occupata dal figlio con amici. Ci fanno capire che avremmo passato un’ora insieme. Anche oggi si fa tardi e decidiamo di restare e partire domani mattina presto. Per sbollire, ci siamo concessi una corsa di 6 km passando per la parte reale della città, con molte zone fatiscenti ma tranquille. Abbiamo scoperto dove finisce il Turia: subito dopo la città della scienza, non lontano da dove eravamo noi. Nel bel mezzo del niente, una mega baraccopoli, tipo favelas, dove vivono i reietti della città. Fa da spartiacque tra i quartieri: da una parte la zona super tecnologica turistica, dall’altra una mega radunanza di povera gente con unica prospettiva il mare.

Tornati dalla corsa, abbiamo cenato, pensando poi di scambiare due chiacchiere con i nostri “amici”, ma di loro neanche l’ombra. Il camper sembrava vuoto e non si erano fatti sentire. Ma verso mezzanotte e mezza, ci arriva un “buonanotte vicini” per messaggio. Restiamo allibiti. Domani all’alba ce ne andiamo via veloce.

14.05.24

La notte ci ha svegliato con un concerto di pianti, urla e conati di vomito. Restiamo immobili nel letto, incapaci di muoverci, ma all’erta, consapevoli che solo una lamiera ci separa dal caos esterno. Realizziamo che si tratta di un canto, un lamento monotono proveniente da una creatura rara che ha continuato così per tutta la notte e la mattina: un ubriaco che ha concluso la sua performance vomitando prima di spegnersi e sparire. Dopo questo risveglio, ci alziamo, ormai rassegnati, e ci prepariamo in fretta per tornare al nostro caro parcheggio.

Appena usciti, al primo stop, ci imbattiamo nei due italiani, con le loro borsette e vestiti da spiaggia. Ci vedono subito e si avvicinano chiedendoci dove siamo diretti. “A fare la spesa,” rispondiamo. Non ci rivedrete mai più. Fine dell’incubo.

Tornati alla nostra oasi di felicità, ci sistemiamo accanto al nostro amico argentino, il nostro posto d’onore ci aspettava. Questa è la vita, la felicità delle piccole cose. Tutto è andato per il meglio: abbiamo ritrovato il nostro amato parco, i sacchetti gratis per il cane, lo abbiamo fatto allenare nella zona agility della “nostra” area cani e abbiamo fatto un bel giro per respirare a pieni polmoni nel verde che ci circonda. Non chiediamo altro per oggi.

Commenti

Post popolari in questo blog

29/07/2024-05/08/2024 IL LAVORO NELLA TENUTA

Il lavoro nella tenuta era monotono . Si doveva iniziare alle 8, ma nessuno ci credeva davvero. Soprattutto lei, che non scendeva mai prima delle 9. Se ci andava bene, ci mandava un messaggio sul gruppo per dirci cosa fare e cosa raccogliere per la consegna del mercoledì a Siviglia. Altrimenti, si andava avanti per inerzia , aspettando i suoi ordini. Bisognava annaffiare il giardino intorno alla casa e le varie piante e alberi. Preparavamo le cassette e si scendeva all’orto con la macchina. La raccolta iniziava con i fiori di zucca , perchè erano aperti solo di prima mattina e bisognava raccogliere solo i fiori maschi. Dopo, si passava ai pomodori , grandi e cherry, di varie qualità. La maggior parte erano varietà importate dall’America, mai viste prima. Si tornava, procedendo con la pulizia dei fiori di zucca: con un pennello e una pinzetta, si toglievano gli insetti e la terra; poi si mettevano nei contenitori, già contati e pronti per la vendita e, infine, riposti in frigorifero. ...

28/07/2024 TERZA ESPERIENZA WWOOFING

Un’altra notte insonne da aggiungere alla collezione. Il caldo è infernale . Axel ansima con il suo alito pestilenziale. Chiara non ce la fa più e si rifugia sul divano. Mi chiede di tenere aperte le finestre, ma io non cedo. Di notte non si può, solo gli oblò restano aperti. Axel, abbaia, mi vuole avvisare di qualcosa. Pensiamo di essere soli, mi affaccio e vedo un ragazzo che porta a spasso il cane nell’area camper a un’ora assurda. Più tardi, arrivano dei tipi in macchina, si piazzano con il cofano aperto. Pensiamo che ci dormano dentro, ma poi, nel cuore della notte, se ne vanno all’improvviso. Tutto senza senso. Noi siamo un bagno di sudore . Dobbiamo stare attenti agli oblò perché ogni mezz’ora minaccia di piovere e alla fine cadono due gocce di fango. La notte passa. Ma perché siamo qui? Questa sera siamo diretti alla nostra terza esperienza WWOOFING . Questa volta proviamo qualcosa di diverso: una tenuta agricola che vende i suoi prodotti a ristoranti e mercati locali. La tenu...

dal 28.09.2024 al 01.10.2024 PORTO VIVE

Porto , o Oporto , una delle città più antiche del Portogallo, iniziò come un piccolo villaggio celtico alla foce del fiume Douro . I Romani la trasformarono in un porto commerciale di rilievo, da cui deriva il nome del Portogallo. Conosciuta anche come “ la città invitta ”, perché non è mai stata sconfitta militarmente. Attraversiamo Vila Nova de Gaia , una cittadina situata sulla riva meridionale del fiume Douro, proprio di fronte al centro storico di Porto, verso cui siamo diretti. Arriviamo al Ponte Dom Luis I , il simbolo iconico della città. Progettato da un allievo di Eiffel, richiama il suo stile. Ha due livelli: quello superiore per pedoni e metropolitana, quello inferiore per le macchine. Intorno a noi, una folla inaspettata per questa stagione. Sul ponte, osserviamo il panorama. Da un lato Porto, con il quartiere Ribeira , dall’altro le famose cantine del vino più rinomato del Portogallo. Attraversare quel ponte è complicato. Gente ovunque, che si ferma all’improvviso pe...