23\05\24
Oggi, con una certa determinazione, abbiamo deciso di raggiungere Cala Tangò. Abbiamo iniziato dal porto, seguendo un sentiero sterrato che saliva la montagna. Una passeggiata breve, di circa mezz’ora.
C’erano due ragazzi inglesi, spariti quasi subito . Hanno chiesto a Chiara informazioni sul sentiero. Sono arrivati a nuoto, noi via terra, come se ci fosse una medaglia per il metodo più stupido. Chiara ha semplicemente indicato loro il sentiero con un gesto del dito sbiascicando qualche parola in inglese.
La spiaggia era tutta nostra, un'ammasso di sassi, ma l’acqua era cristallina. Abbiamo provato a far nuotare Axel, ma senza successo.
Poi è arrivata una donna tedesca, sola con due figli biondi dai capelli lunghi. Sembravano perfettamente a loro agio con la natura, arrampicandosi come scimmie. Non appena ci ha visto, ha deciso che era il momento giusto per un topless...non abbiamo nemmeno avuto il tempo di dire “guttemorgen”.
Abbiamo trovato un altro sentiero, che ci ha portato a Cabo San Antonio. Lì c’era un faro, una falesia, un posto dove sedersi a mangiare con una vista mozzafiato sul mare.
Il Parco Naturale del Montgò era uno spettacolo: una montagna gigantesca avvolta dalle nuvole. Abbiamo continuato a seguire la falesia, fermandoci qua e là per ammirare i panorami e usufruire delle aree picnic. Il ritorno è stato lungo, ma non particolarmente complicato. È stata una bella giornata, l’ultima notte qui.
24\05\24
Ecco, Altea. Un altro granello di sabbia sulla spiaggia infinita dei paesini sul mare, strade acciottolate, casette bianche e una chiesa con cupole blu. Un posto tranquillo, niente di eccezionale. Carino, se apprezzi questo genere di posti. Ne abbiamo visti altri mille così, tutti uguali come gocce d’acqua.
Lo abbiamo scelto per spezzare il viaggio, verso la prossima meta sono un bel po' di chilometri.
Da qui, abbiamo la possibilità di visitare Benidorm, una località che non era nei nostri piani iniziali e che non ci ispira per niente. Forse potrebbe offrire qualche spunto interessante. Come un libro che non ti va di leggere, ma che potrebbe nascondere una storia che ti svolta la giornata.
Questa Costa Blanca sta iniziando a sembrare un disco rotto. È bella, sì, ma le città offrono principalmente ristoranti, negozi di cianfrusaglie e spiagge. Sono ex villaggi di pescatori trasformati in luoghi di turismo, senza un motivo apparente.
Non è esattamente quello che stavamo cercando. Non siamo tipi da spiaggia. Ma ormai siamo qui e abbiamo deciso di esplorare il posto. Anche qui ci siamo sentiti a disagio con Axel. Ci sono divieti ovunque e tutto odora di candeggina. Come un ospedale dopo un’epidemia.
Mi ricorda il paese che abbiamo appena lasciato. Queste situazioni non mi stanno piacendo per niente, ma, dopotutto, chi se ne importa. Per una sosta e una passeggiata, va bene così. Oggi ci fermiamo qui, in un’area per camper, che non è altro che un parcheggio con quattro posti un po’ più larghi.
Domani decideremo cosa fare: se visitare Benidorm, visto che siamo già qui, o proseguire il viaggio. Come scegliere tra un pugno nello stomaco e un calcio nelle palle.
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