6 maggio 2024.
Ultimo giorno in questa cittadina spagnola, c’è qualcosa nell’aria. Un odore di cambiamento, o forse solo di cheesecake. Forse. Sì, perché oggi ci siamo sentiti ispirati a fare una di quelle torte speciali. Siamo di buon umore. Ho anche un video che prova la mia partecipazione. Guardate il grande artista della cucina. Ma è più l’ora dei cambiamenti, e sembra che siamo pronti.
Oggi ci siamo iscritti a WWOOF, un movimento internazionale che collega volontari a progetti rurali, incentrati sull’agricoltura naturale e sostenibile. In cambio di lavoro non retribuito, ricevi vitto e alloggio. Ti offrono l’opportunità di imparare le tecniche agricole, immergerti nella cultura, nelle tradizioni e nella lingua della regione. Ma sento quella vocina bastarda in un angolo del cervello, anche se cerco di zittirla: “Vedrai, è solo un altro modo per sfruttare i poveri illusi in cerca di un senso. Lavori come un mulo e loro ti lanciano le briciole, chiamandolo scambio culturale” , penso. Ma cosa abbiamo da perdere? Possiamo sempre andarcene quando vogliamo.
Poi c’è la biografia. Descrivere se stessi non è mai facile, quel momento in cui devi saperti vendere. Alla fine abbiamo trovato le parole giuste, insomma, abbiamo scritto qualcosa. Abbiamo esplorato chi partecipa come “Host”. Apicoltura, orti, autosufficienza… la maggior parte sono nel sud, in Andalusia. Un bel casino organizzarsi, soprattutto con un cane al seguito, e alcuni richiedono lunghe permanenze.
Era già un progetto che ronzava in testa. Non avevamo idea di finire in un camper; eravamo ancora in quella fase romantica di “prendi lo zaino e lasciati portare dal vento”. La Spagna? Non era nemmeno un pensiero lontano, eppure eccoci qui. Iscrizioni fatte, assicurazione pagata - una cifra irrisoria qui. Che dire… il tempo sarà il nostro giudice, ma anche questo è parte del viaggio.
Non vogliamo solo vagare senza meta, vogliamo osservare, capire, imparare. Cerchiamo un posto da chiamare casa, anche se per poco, per fermarci e riflettere, mettere in ordine i pensieri. Forse non si tratta di un luogo fisico, ma di un sentimento di appartenenza. Tutto è successo così in fretta: licenziamenti, matrimonio lampo, un viaggio organizzato da anni, ma con tutti gli imprevisti dell’ultimo momento, un camper pieno della nostra vita e via. Ora tocca pensare al futuro, un futuro che ci faccia stare bene, che non ci faccia schifo...un presente per cui valga la pena vivere.
Abbiamo il tempo di ricominciare e di chiederci chi siamo, o meglio, chi vogliamo essere. Abbiamo sprecato troppi anni nella paura, nell’ansia di fare, di provare, pensando di non essere abbastanza, accontentandoci e poi divorati dalla rabbia. Ogni cambiamento richiede un’energia mostruosa, e noi? Noi ci siamo rotolati nella merda, senza speranza. Ma ora è tempo di seminare e vedere cosa cresce, di trovare la nostra strada, o almeno di provarci. Obiettivo a breve termine? Diventare esseri umani migliori di come siamo partiti.
La serata si conclude con un allenamento al parco. Chiara cucina, io scrivo. Cheesecake agli arachidi salati, sto arrivando.
Domani Valencia ci aspetta.
Ci vediamo domani alle 17 con una nuova puntata dal titolo:"VECCHI RICORDI, NUOVE EMOZIONI"
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