1-2/07/2024
Questi giorni li abbiamo passati a Nerja, un posto sicuro e tranquillo. Chiara sta male, febbre alta che va e viene. Chiusi in camper, aspettando che le passi. La prima esperienza come wwoofers, un fallimento. Ma noi non ci fermiamo, non ci crediamo che siano tutti così. La positività, la curiosità, la voglia di scoprire, non le perdiamo. Coin arriviamo, pronti per un’altra finca. La vita è così, un viaggio continuo, tra alti e bassi, ma sempre avanti.
3/07/2024
Questa mattina ci troviamo a Coin, in un’area di sosta con tutti i servizi gratuiti. Siamo a quindici minuti dal nostro prossimo soggiorno come wwoofer. Il parcheggio, una decina di posti in piena zona industriale, ci accoglie con due roulotte e un camper, tutti residenti.
Mentre facciamo le nostre mansioni e sto caricando l’acqua, arriva un tizio in macchina. Parcheggia esattamente di fronte a me e viene diretto faccia a faccia. Mi fa una domanda che non capisco, guarda oltre il muretto e vede il punto di scarico dell’acqua nera. Si incazza, farfugliando qualcosa tra sé e sé, e poi tutto furioso se ne va. Ho riconosciuto qualche imprecazione, un “hijo de puta” qua e là, ma non ho voluto indagare troppo. Meglio non ficcare il naso dove non è richiesto.
Mi chiedo ancora cosa diavolo sia successo per farlo incazzare così. Tutto era in regola, il punto di scarico era pulito, nessun problema. E poi, cosa c’entrava lui con noi? Mistero. “No pasa nada”, dicono loro. “Sticazzi”, dico io.
La doccia, un lusso che ci proviamo a concedere, ma c’è sempre qualcosa che va storto. La pompa dell’acqua, nuova di zecca, fa un casino infernale e l’acqua scorre a malapena. Non va proprio bene. Abbiamo chiuso tutto, ci siamo seduti e abbiamo iniziato a pensare a come risolvere questo maledetto problema. La pompa, cambiata solo un mese prima di partire, si trova sotto il letto, accanto al boiler. Un posto scomodo, stretto, dove ogni manovra diventa un’impresa.
Forse è solo il filtro che ha bisogno di una pulita. Ma i cavi del boiler, un groviglio infernale, stanno tutti sotto la pompa, intrecciati in una matassa unica. Ci siamo messi lì, cercando di dividerli e snodarli, segnando ogni posizione per non fare casini.
Dopo un po’ di imprecazioni, riesco a tirare giù il filtro. Ma niente, è quasi pulito, non c’era chissà quale sporcizia. Poi mi metto a stringere bene le viti, le vibrazioni le allentano sempre.
Alla fine il rumore cessa, possiamo farci le docce. Un altro problema risolto, un’altra battaglia vinta. Siamo fieri dei nostri progressi, di come affrontiamo le situazioni, anche se si tratta di stringere solo delle viti. Ormai non ci ferma più nessuno, a meno che non si fermi il camper stesso.
Abbiamo versato un bicchiere di bicarbonato nel serbatoio, sperando che quel dannato calcare si dissolva, lavorando silenziosamente, pulendo il serbatoio. Per stanotte ci accampiamo qui, sotto le stelle indifferenti. Domani, F ci aspetta nella sua finca, un altro rifugio temporaneo in questo viaggio senza fine.
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