Passa ai contenuti principali

30/06/2024 WWOFERS EXPERIENCE la fine

La febbre brucia le ossa a Chiara, e la vita sembra una barzelletta di cattivo gusto. Svegliarsi è una tortura, e ogni movimento per lei è un atto di pura sopravvivenza. Era l'ora di tagliare la corda.

L emerge, in costume da bagno e tappetino yoga sotto braccio; uno schifo, mi sarei voluto cavare gli occhi piuttosto che assistere a quella scena, pronta per il suo rituale di yoga.  "Sto male", Chiara le spara, "e non ha senso restare". Lei, con la grazia di un bulldozer, serve un "ok" gelido e ci rimanda alla terrazza per gli addii, troppo impegnata a contorcersi in posizioni improbabili per perdere tempo con noi e mostrare un minimo di empatia.
Convenevoli patetici, scambiati con la stessa passione di un bacio della zia morta, sono una farsa. Chiedo di H, per dovere di quella cortesia che loro hanno dimenticato; il grande saggio del water, cagava il signore e noi li ad aspettare che finisse.
Ci interroga sul nostro prossimo errore di viaggio e non ha niente di meglio da offrire che domande banali e consigli ignoranti. "Forse è Covid", suggerisce poi la nostra infermiera no-vax, "qui in Spagna va di moda, ma in due giorni sei nuova", come se fosse una diagnosi di conforto. E così, scopriamo che i nostri ospiti sono un cocktail di ignoranza: trumpiani, no-vax e, probabilmente, complottisti. Un tris vincente per chiudere questo schifo. Finalmente, fuggiamo da quella casa. 

Bilancio dell'esperienza? Un nulla cosmico. Non abbiamo imparato nulla, nè tecniche agricole, né tecniche di permacultura, né lo spagnolo. Tranne che la loro dieta è un insulto alla gastronomia.
Il colpo di scena? La loro agricoltura è un affronto alla natura. Vivono in un paradiso terrestre e comprano insalata in busta, già lavata e tagliata. Nessuna traccia di prodotti genuini, solo plastica e surgelati. E la raccolta differenziata? Un'utopia, un concetto troppo avanzato per le loro menti semplici.
Almeno avevamo il bagno, con la sua generosa offerta di cinque minuti di acqua calda, seguiti da un bagno di colpe sotto l'acqua gelida. Un'ipocrisia così densa che potresti tagliarla con un coltello. Ci hanno etichettato come "mangia spaghetti" e "gente che lavora per cibo", umiliandoci davanti anche ai loro amici pensando che non capissimo cosa stessero dicendo. Voi si che avete capito tutto di questa associazione.

La nostra fuga verso Nerja, di nuovo, è un ritiro tattico. Io sono esausto, Chiara è un relitto umano, sperando che la Tachipirina sia il suo salvatore. Crolliamo nel nostro vecchio parcheggio, sconfitti ma liberi, mentre la febbre sale e i dolori la divorano.
Abbiamo toccato con mano una cultura, sì, ma solo il lato oscuro, un tuffo in acque gelide che ci ha lasciato solo il desiderio di fuggire. Il loro comportamento viscido e falso ci ha fatto passare la voglia di altre esperienze; non hanno capito nulla di noi o del vero spirito del WWOOF, che ci ha condotto fino li. Un'esperienza da dimenticare, o forse da ricordare solo come l'ennesima lezione di vita.

Commenti

Post popolari in questo blog

18\03\2024 CHE IL VIAGGIO ABBIA INIZIO!

 Buscate . Mezzanotte e mezza, notte fonda e strade vuote. Emozioni? Io sto tranquillo – forse troppo; l’attesa mi ha reso nervoso. Per Chiara è diverso: aveva dovuto dire addio alla sua famiglia, una scena che avevo già vissuto prima di lasciare la Sardegna. Autostrada deserta, musica a tutto volume, l’ultima sigaretta, un regalo involontario di un amico rumeno – piccole gioie dell’autogrill. E poi via, a macinare chilometri e pagare pedaggi senza vedere niente di quello che ci circonda. Aix-en-Provence ci accoglie all’alba, in un parcheggio polveroso di un campo sportivo. A due passi da Marsiglia, un posto pieno di ragazzi con i libri sotto il braccio e sogni di legge e letteratura nelle teste. Cezannè ? Sì, il vecchio ha lasciato la sua impronta qui con il suo dipinto (visto solo su uno schermo). La montagna di Sainte Victoire ? Solo un’ombra in lontananza. I commenti li lascio agli altri. “La città delle mille fontane”, un titolo che suona come una promessa non mantenuta. Ci siamo

20\03\2024 COLORADO PROVENZALE,ALLA RICERCA DELL'OCRA

    Questa mattina, durante la solita marcia forzata per i bisogni di Axel, ho incrociato un esemplare locale armato di cane. Non ho capito una parola di quello che diceva, ma ho intuito che voleva sapere il sesso del mio cane. “È boy!” le ho detto, e lei sembrava soddisfatta, come se quella notizia le avesse illuminato la giornata. Non importa quanto lontano vai, incontrare qualcuno con un cane è come entrare in una setta segreta dove questo tipo di domande sono un rituale. Dopo la colazione, ci siamo diretti verso il Colorado Provenzale , un posto dove le rocce sono scolpite dal tempo e dall’uomo, un canyon colorato, con camini di fata che vanno dal giallo al rosso fuoco. Abbiamo seguito un sentiero per un’ora e mezza, salendo e scendendo, per goderci la vista da diversi punti panoramici. Un paesaggio unico, mai visto prima.  Durante l’escursione, ogni tanto si sentiva qualcuno urlare. Ci siamo imbattuti in un gruppo di ragazzi, probabilmente della nostra età, anime

19\03\2024 RUSTREL TRA ASINI E LAVANDA

Partiamo nel tardo pomeriggio ; Rustrel è la nostra meta. Durante il tragitto, una sosta all’U Drive è d’obbligo: quel supermercato ci regala la gioia di scaricare la merda senza rimorsi, dove ogni pieno è un piccolo trionfo e ogni scarico un addio necessario. Le stradine di campagna ci guidano verso un ponte che sembra un errore di calcolo: due metri di altezza contro i 2,90 del nostro Laika, un dettaglio che il navigatore non ha ritenuto importante segnalare per alimentare la nostra sete di avventura. Un signore ci salva dalla nostra ignoranza, con gesti che trascendono la barriera linguistica; chilometri dopo, un altro signore ci rimette sulla retta via dopo un mio errore di percorso. I francesi, si scopre, hanno un cuore grande quanto il loro paese (sarcasmo). Arrivati a destinazione, ci siamo parcheggiati su un terreno di ghiaia, accanto a un altro camper: due gusci di metallo in un mare di indifferenza. Chissà che faccia ha, che cosa pensa, che esistenza vive l’a