24.08.2024
Olhão è una città di architettura moresca, con case cubiche dai tetti piatti, colorate e ben tenute. L’influenza delle antiche rotte commerciali con l’Africa è evidente. Alcune facciate sono particolarmente belle, ma basta allontanarsi un po’ dal centro per vedere l’abbandono. Ci sono sculture di persone che hanno lasciato un segno nel paese, con le loro storie sui pannelli. La cittadina è anche piena di graffiti, fatti con cura e talento.
È una città che vive e respira il mare, dove il tempo scorre lento. Axel tira il guinzaglio, ansioso di esplorare ogni angolo. Sul lungomare, il mercato del pesce è il cuore di Olhão. Ogni mattina, i pescatori tornano con il loro bottino, le reti piene di pesci argentati che brillano come monete sotto il sole. Le donne, con mani esperte, puliscono e preparano il pesce, mentre i gabbiani gridano sopra le loro teste, sperando in qualche avanzo. Ci sono due edifici di mattoni rossi, uno per il pesce e uno per i prodotti agricoli.
Al centro, c’è una chiesa che non ha nulla di speciale. Camminando, incontriamo Robertinho, una barca colorata, ma non ricordiamo la sua storia. Ma dietro di essa, dentro una siepe, Axel trova un barbone nascosto. Più verso il centro, ci sono fioriere a forma di prua di barca, carine; negozietti di souvenir e artigianato locale e i soliti ristoranti di pesce.
Il Parque Natural da Ria Formosa è un luogo di lagune salmastre, dove gli uccelli e la vita marina trovano rifugio. Si può esplorarlo in barca, con tour organizzati. Le spiagge sono raggiungibili solo così o a traghetto, e se si ha un cane, deve stare in un trasportino. È un posto dove la natura regna sovrana, ma con regole ben precise.
Torniamo per pranzare e usciamo verso sera. Il posto si riempie di gente nella zona dei locali e del parco. Passeggiamo sul lungomare. È una giornata piacevole, buona per un giorno. Domani saremo di nuovo in viaggio, probabilmente verso Faro, che dista pochi chilometri. Non c’è molto da segnalare, niente di storico. Questo Rio Formosa non ci convince, non è il tipo di territorio che amiamo. Non andiamo in spiaggia per via del cane. A parte spiagge e ristoranti, non c’è molto altro che ci interessi.
25.08.2024
Parcheggiamo alla Lidl accanto alla Decathlon, a trenta minuti dal centro di Faro. Il tragitto verso la città è un déjà vu di giorni passati: la costa coperta dalla laguna della Ria Formosa, una distesa di sabbia e acqua stagnante, spiagge raggiungibili solo in navetta. Ci chiediamo quando inizierà la litoranea con spiagge normali. L’odore di pesce grigliato si mescola con quello delle industrie ittiche. Più ci avviciniamo, più l’odore diventa pungente. Sono fissati con la griglia: pesce o pollo, sembra buono dall’odore. Per ora, le uniche tipicità che proviamo sono quelle della Lidl, come la pastel de nata e il pastèis de bacalhau, baccalà fritto fatto a crocchetta.
Man mano che ci avviciniamo al centro, i
ristoranti si moltiplicano. Le case, basse e colorate, sono decorate con i tipici azulejos. La Madonna di Fatima con i bambinelli appare ovunque, in
quasi ogni casa. Sui portoni di legno delle case tipiche, la mano d'oro di
Fatima serve per bussare. Il resto della città non offre molto di
storico, simile alle altre città già viste, ma con più abitanti e un
aeroporto, unico accesso al sud del Portogallo. Le mura sono abbastanza
intatte e c’è un edificio in una piazza vicino alla porta delle mura.
Ricordiamo subito questo posto per i nidi giganti di uccelli sul tetto.
Sono ancora lì, due, enormi. Non sappiamo di che uccelli si tratti. In
giro, molti manifesti parlano di un’estate ricca di eventi, ma ormai è
tutto finito. Qualcosa c’è ancora ai primi di settembre, ma saremo
lontani. Quando ci siamo stati era gennaio, tutto chiuso, senza un cane
in giro. Ora, con un po’ di movimento e i negozi aperti, è piacevole da
girare, ma in sostanza, quello è. Abbiamo rigirato tutto quello che c’è
da vedere. Il caldo oggi si fa sentire. Giro serale, con vista tramonto. E niente, addio
Porto. Domani vedremo di muoverci presto per raggiungere Plaia Da Falesia.
Abbiamo un bellissimo ricordo di quel posto. Sarebbe bello starci
qualche giorno.
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