26.08.2024
Partiamo e ci fermiamo al benzinaio. Il diesel sta diventando sempre più caro, ma che ci vuoi fare? Gonfiamo le ruote. Direzione la Falesia, dove ci fermiamo in un campeggio. Chiediamo se possiamo riempire l’acqua, l’unico servizio disponibile per chilometri, ma non si può usufruire dei servizi senza sostare. Il prezzo è ragionevole, quindi restiamo e prima di andare via riempiremo tutte le taniche. Più autonomia, meno problemi. Ci accoglie un signore paciarotto francese, che gestisce la baracca con un altro socio. Ci chiede i documenti e poi ci accompagna, con la sua motoretta, nella nostra piazzola, nella parte più alta del campeggio.
Il posto è pieno, ma almeno è carino. Sistemato il camper, apriamo il tendalino e piazziamo sedie e tavolo all’esterno. Cinque mesi e solo la seconda volta che le usiamo. Le cose negative di parcheggiare sempre in mezzo alla strada. Che spreco.
Il sentiero per la spiaggia parte esattamente dal nostro camper, dieci minuti e siamo arrivati.
La spiaggia della falesia è bella, con la sua arenaria rossa, ti colpisce dritto al cuore. Ha ricevuto la Bandiera Blu più volte, qualità ambientale e servizi. Con tutta quella gente, perde il suo fascino. Anche questa l'abbiamo visitata in gennaio ed essendo soli, aveva tutto un fascino diverso.
Nonostante sia una delle spiagge più frequentate dell’Algarve, la sua estensione permette di trovare zone tranquille anche in alta stagione. La spiaggia si estende per circa 8 km. I cani sono vietati, quindi torneremo con Axel più tardi, per ora lo lasciamo in camper.
Siamo stati in spiaggia e abbiamo fatto il bagno per la quarta volta in tutta l’estate, rimanendo lì un paio d’ore. Come sempre ci accade, dopo un po' spiaggiati ci scocciamo.
Torniamo al tramonto con Axel. La spiaggia è vuota, lui corre libero e gioca con le onde. È stata una bella giornata. È bello lasciare le cose fuori, come tavole e sedie, e dormire tranquilli senza paura di essere assaltati o rapinati.
27.08.2024
Smontiamo tutto e carichiamo 200 litri d’acqua, come se fosse oro. Facciamo più docce possibili, cercando di lavarci via la sabbia e la stanchezza. A mezzogiorno, come da accordi, lasciamo la piazzola. Ci spostiamo di 100 metri lungo la strada perchè vorremmo stare ancora qui e il campeggio non è più un' opzione. Non ci sono divieti, solo un po’ di traffico, ma per lo più camper. Troviamo un parco con un bell’albero. Il vento soffia e si sta bene. Dopo tanto tempo, ci alleniamo lì, con una foga che ci lascerà gli addominali e le gambe spaccati in due domani.
Prendiamo Axel e ci dirigiamo verso Praia da Falésia. Non scendiamo in spiaggia, ma camminiamo lungo la falesia, immersi nella vista del mare, tra i fichi e i pini. Il paesaggio cambia colore con la luce del giorno, ogni ora sembra un posto diverso. Restiamo fino al tramonto, aspettando che il sole sparisca all’orizzonte prima di tornare indietro. Passiamo tutta la giornata così, a passeggiare e goderci la natura. È bello, rilassante, molto meglio che arrostire al sole.
Al parcheggio si sono aggiunti altri due camper. Non siamo più soli, ma ci sentiamo tranquilli. Questo posto ci rimarrà nel cuore. Non è il più bello d’Europa, come ci ha detto quello del campeggio, ma è comunque speciale. Le rocce ci ricordano un misto tra il Colorado Provenzale e il Sur Têt, con una bella spiaggia dorata e un mare mosso, ma senza alghe o meduse giganti. Non sarà il paradiso, ma ci ha regalato momenti che non dimenticheremo.
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