03.09.2024
04.09.2024
La Costa Vicentina, proseguiamo, un pezzo alla volta, con l’idea romantica di percorrere i sentieri della Rota lungo la scogliera di giorno e trovare un posto dove dormire di notte. La realtà è più dura di quanto pensassimo. Non si può sostare sulla costa, né nei paesi vicini.
Vila Nova de Milfontes, ogni strada è un dito medio alzato per camper e roulotte. Non possiamo entrare nel paese e il parcheggio prescelto è un circo in miniatura, zingari e residenti in roulotte che ci guardano come se fossimo intrusi. Non c’è posto per noi. Ma ormai siamo qui. Parcheggiamo su uno sterrato appena fuori dal paese, vicino a un autobus abbandonato, un posto dove i camionisti si fermano per una pausa.
Decidiamo di fare una breve visita. Il paesino, un ammasso di case e turisti, è uno dei più grandi nel raggio di chilometri. Ci sono due spiagge, separate dal fiume Mira, e una passeggiata che lo costeggia fino al faro. Le spiagge sono circondate da dune, con sentieri che decidiamo di percorrere. Ci portano a un’altra spiaggia, brutta ma almeno aperta ai cani. Appena mettiamo piede sulla sabbia, un cane di piccola taglia ci corre incontro, mentre la sua padrona resta indifferente dall’altra parte della spiaggia.
Tutto va bene, se non fosse per quel dannato cane. Punta Axel, cercando di azzannarlo più volte. Non vuole saperne di staccarsi da noi. La vecchia, persa nel suo mondo, probabilmente non se ne accorge nemmeno. Chiara, con la pazienza ormai esaurita, inizia a tirargli sabbia addosso per mandarlo via. Finalmente, il cane sparisce.
Passeggiamo lungo la spiaggia mentre Axel si diverte tra le onde, ma non c'è tregua per lui. La scena si ripete. Quel dannato cane torna all’attacco. Un calcio lo colpisce di striscio, impaurito se ne va subito, guaendo. La vecchia, lontana, osserva la scena. Buon per lei, evita la sfuriata di Chiara.
Non so se fosse il caldo, la gente, tutto quanto, ma ci innervosiamo, e si vede. Le reazioni con i turisti sono un disastro. Gente con la testa tra le nuvole, che se non le eviti ti vengono addosso . Tagliano, spingono, prepotenti. Per evitare litigi, meglio andarsene. Quando le cose iniziano male, peggiorano. Un posto che non merita nemmeno una visita. Siamo bloccati, limitati. Non troviamo un posto dove fermarci, i servizi sono inesistenti. È frustrante, ti fa venire voglia di mollare tutto e andartene. Forse al nord le cose miglioreranno. Vedremo.
E dove finiamo? Praia de São Torpes, l’unico posto che ci è concesso, di fronte a una spiaggia. Lungo la costa, dove la Rota Vicentina si incontra con il Cammino di Santiago Portoghese.
Il fiore all’occhiello di questo posto per camper lo vediamo quando ci giriamo: una centrale termoelettrica gigantesca e un porto industriale sulla destra. Fantastico, davvero. L’odore di fabbrica è inconfondibile, mi ero quasi dimenticato quanto potesse puzzare l’aria vicino a queste meraviglie. All’ingresso del parcheggio, venditori ambulanti di teli mare. Nel parcheggio, una marea di camper e van, forse anche loro nella nostra stessa situazione. Qualcuno ha avuto il coraggio di aprire un ristorante all’ingresso della spiaggia. Non sarebbe neanche male, se non fosse per il contesto.
Guardiamo il tramonto, sempre bello. Restiamo tranquilli in spiaggia fino a tardi, con Axel libero che gioca, senza nessun altro cane a disturbarlo per oggi.
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