La casa è un esempio di bioedilizia. Sostenibile, rispettosa dell’ambiente, priva di materiali tossici. Ci mostra un modellino del progetto. Strati di materiali, uno sopra l’altro. Legno per l’isolamento, intonaco a base di calce per la traspirazione. Fibra di legno per l’esterno, sughero compresso per l’interno. Tutto pitturato con colori ecologici.
Sul tetto, l’impianto solare termico. Pannelli solari che catturano l’energia e la trasformano in calore. Due pannelli fotovoltaici per l’elettricità. Ogni dettaglio calcolato con precisione. Efficienza massima.
Per l’acqua, ha un sistema complesso che lo rende autosufficiente grazie al fiume. Tutto parte dalla “cerchia”, un canale che passa ai lati della proprietà. Una pompa preleva l’acqua dal canale e la trasporta in una “piscina” nella proprietà. Questa piscina viene riempita e usata per l’irrigazione dell’orto e per il fabbisogno domestico. Dentro la piscina, un’altra pompa con un filtro pulisce i residui del fiume. L’acqua filtrata viene poi distribuita in casa e nell’orto tramite vari collegamenti.
Nella pompa usa gli EM (Effective Microorganisms), una miscela di microrganismi benefici sviluppata dal giapponese Teruo Higa. Questi microrganismi non sono geneticamente modificati e migliorano la qualità dell’ambiente. In agricoltura, aumentano la fertilità del suolo e favoriscono la crescita delle piante. In casa, purificano l’acqua, riducendo le sostanze inquinanti e migliorandone la qualità.
La permacultura non è solo un metodo agricolo. È un modo di vivere. Un equilibrio tra uomo e natura. Niente fertilizzanti chimici, niente pesticidi. Solo ciò che è naturale. Coltivare diverse specie insieme per la biodiversità. Alberi e arbusti inclusi. Gli scarti organici diventano compost, migliorando la fertilità del suolo.
F ha chiamato un esperto. Hanno studiato il terreno, considerando sole, vento, acqua e posizione. Molto studio, molta lettura. Ha consultato anche un rabdomante, uno che usa una bacchetta di legno biforcuta per trovare l’acqua sotterranea. Una pratica antica, quasi magica.
F ha costruito un pollaio con le sue mani. Ha una decina di galline e due galli. A volte nascono dei pulcini. Gli animali sono liberi di muoversi. All’inizio, le galline pascolavano nel giardino, ma con due cani e undici gatti, è diventato più difficile. Ogni giorno, le galline producono sette o otto uova, deliziose.
Questa è la casa di F. Ma le parole non rendono giustizia al suo lavoro, impegno e passione. Ogni giorno, ci insegna valori e conoscenze con semplicità, umiltà e allegria. Senza presunzione.
La comunità è fatta della stessa pasta. Un giorno siamo andati da un vicino per una visita. Ci ha accolto come amici. Ci ha mostrato le sue piante: papaya, physalis e caffè, tutte curate con attenzione. Un altro ancora ha perso un figlio per overdose. Ha viaggiato per il mondo per non impazzire. Ora aiuta le persone a realizzare i loro sogni. Qui tutti si aiutano, si sostengono e passano il tempo insieme, senza conflitti inutili.
La storia di F e della sua casa ci mostra che vivere in armonia con la natura è possibile, ma richiede un impegno che non tutti sono disposti a sostenere. La bioedilizia e la permacultura sono affascinanti, ma non sono per i deboli di cuore. La comunità di F è un’oasi di solidarietà e sostegno reciproco, ma è anche un’eccezione in un mondo dove spesso prevalgono l’egoismo e l’indifferenza. Forse la vera lezione è che, nonostante gli sforzi, il cambiamento è lento e difficile. Tuttavia, per chi ha il coraggio di provarci, la ricompensa è una vita più autentica e connessa, anche se non sempre facile.
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