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13.09.2024-18.09.2024 TRA STORIA E SPIAGGIE

dal 13.09.2024 al 18.09.2024
Mafra, parcheggiamo nell’area camper, con tutti i servizi. Il palazzo si erge maestoso, dominando il paesaggio. Le strade, le case, i caffè, tutto sembra solo un contorno. Oltre, la città si dissolve nella campagna. Le colline verdi si estendono fino all’orizzonte, punteggiate da villaggi e fattorie. La Tapada Nacional, un tempo riserva di caccia reale, ora è un parco naturale dove la natura regna sovrana. Un rifugio tranquillo, lontano dal caos di Lisbona.
Dom João V, un re che non sapeva dire di no ai suoi capricci, decise di costruire questo palazzo-monastero. Una fortezza di pietra, eretta con la determinazione di un sovrano e la pazienza del suo popolo. Le mura sono spesse e solide, ogni pietra posata con cura, riflettendo la grandezza e la follia di un’epoca passata. Questo labirinto di marmo conta oltre 1200 stanze e corridoi infiniti. Le stanze reali, con soffitti affrescati e pavimenti di marmo, parlano di vanità e opulenza. Ogni angolo invita a perdersi, avvolti dal silenzio e dalla storia.
La biblioteca è un santuario di conoscenza, custodendo più di 36.000 volumi antichi, protetti da pipistrelli che si nutrono degli insetti dannosi. La facciata si estende per oltre 250 metri. La basilica si erge con due torri campanarie alte 68 metri, ospitando 92 campane. Quando suonano, il loro eco si diffonde per tutta Mafra, come un richiamo che non puoi ignorare.
Restiamo la notte.

Il giorno seguente ci spostiamo a Ericeira. Il parcheggio del supermercato ha solo quattro posti, tutti occupati. Sono belli, con vista sul mare, una pizzeria di fronte e una zona picnic verde dietro. Tutti i servizi sono lì. Noi ci accontentiamo dell’ultimo posto nel parcheggio accanto ai bus, otto riservati ai camper, in forte dislivello e affacciati sulla strada.
Ericeira, la seconda Riserva Mondiale del Surf. Otto chilometri di costa, alcuni dei migliori spot per il surf al mondo. Ci accoglie con una statua imponente di un surfista con la sua tavola. Ragazzi ovunque, sulle spiagge, a caccia dell’onda perfetta.
Una cittadina di pescatori, con case bianche bordate di blu e strade acciottolate. Qualche chiesa, il centro storico pieno di ristorantini, locali e scuole di surf. Il lungomare con mercatini estivi di oggetti e cibo locale. Lungo la costa c’è il Forte de Milreu, una vecchia fortificazione. Costruito dopo la Guerra di Restaurazione contro la Spagna, il forte aveva cannoni, due torrette circolari, tre caserme e una guardiola. Alcuni pezzi, anche se erosi dall’oceano, sono ancora visibili, ora abitati dai ratti. Le onde si infrangono con forza, quasi a voler cancellare la storia. È il posto perfetto per un tramonto.
Il paese è piacevole. Ci ha intrattenuto per tre giorni con passeggiate sulle spiagge e scogliere, tramonti e miradouros. Abbiamo conosciuto il nostro vicino di camper, un signore che viveva lì nella sua roulotte. Simpatico, logorroico, un po’ strano, parlava un po’ di italiano. Tutto il mondo è paese.


Dopo questi giorni, ci dirigiamo verso Praia da Foz do Sizandro. Una lunga lingua di mare, circondata dal fiume Sizandro. Attraversiamo campi coltivati e vediamo pastori con pecore al pascolo. Ci accoglie un’area camper con vista fiume e mare, compresa di tutti i  servizi. Prendiamo l’ultimo posto, sporgendo un po’ fuori dall’area. Siamo circondati da tedeschi e francesi.
Anche qui tanti ragazzi vengono a fare surf, soprattutto per la vicina Praia Azul, con onde migliori. Per arrivare in spiaggia attraversiamo un ponte che diventa una passerella lungo tutta la spiaggia.
Sabbia fine e dorata. Oceano infinito. Dietro, il fiume con la sua vegetazione. Scogliere imponenti, con percorsi escursionistici che non manchiamo mai di fare. In questi giorni facciamo conoscenza con una cagnolina stupenda, uguale identica ad Axel ma con le orecchie bianche. Vaga per le strade del paese, dorme di fronte all'area camper con un altro cagnolino bianco piccolo. Non sappiamo di chi sia, ma ogni volta che ci vede, ci segue per fare la passeggiata insieme a noi e una volta tornati nel camper si accuccia davanti alla porta per prendersi un po' di coccole e qualche biscottino. Axel a momenti è geloso, ma si rassegna facilmente. Peccato non poterla portare via con noi. Ha il collare e sicuramente sarà di qualche famiglia qui vicina.
Le giornate scorrono veloci tra camminare, leggere, scrivere, vivere il momento. Ci sono posti che non hanno niente di speciale, eppure ti catturano. Ma arriva sempre il momento in cui la strada chiama. Basta uno sguardo per capire che è il tempo di scoprire nuove mete.

PS: 6 mesi in viaggio, mezzo anno a inseguire i nostri sogni. Sembra passata solo qualche settimana da quando siamo partiti. Il tempo è scivolato via, come quando lasci scorrere la sabbia tra le dita. Le giornate si susseguono rapide e intense, ma ogni istante siamo grati (ora e per sempre) per tutto quello che stiamo vivendo. 

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