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20\03\2024 COLORADO PROVENZALE,ALLA RICERCA DELL'OCRA

  

Questa mattina, durante la solita marcia forzata per i bisogni di Axel, ho incrociato un esemplare locale armato di cane. Non ho capito una parola di quello che diceva, ma ho intuito che voleva sapere il sesso del mio cane. “È boy!” le ho detto, e lei sembrava soddisfatta, come se quella notizia le avesse illuminato la giornata.

Non importa quanto lontano vai, incontrare qualcuno con un cane è come entrare in una setta segreta dove questo tipo di domande sono un rituale.

Dopo la colazione, ci siamo diretti verso il Colorado Provenzale, un posto dove le rocce sono scolpite dal tempo e dall’uomo, un canyon colorato, con camini di fata che vanno dal giallo al rosso fuoco. Abbiamo seguito un sentiero per un’ora e mezza, salendo e scendendo, per goderci la vista da diversi punti panoramici. Un paesaggio unico, mai visto prima.

 Durante l’escursione, ogni tanto si sentiva qualcuno urlare. Ci siamo imbattuti in un gruppo di ragazzi, probabilmente della nostra età, anime perse in corpi che non rispondono come dovrebbero. Non sappiamo quali demoni li tormentino, ma li abbiamo visti lì e ci siamo chiesti se anche loro sentono l’armonia del paesaggio, se riescono a trovare un po’ di pace tra le pareti colorate di ocra, se riescono a capire, a sentire, a vivere veramente. O se sono solo prigionieri di una mente che non dà tregua. Sono solo domande senza risposta, perché chi può davvero sapere? Forse trovano gioia in cose che noi non possiamo nemmeno immaginare, o forse la loro esistenza è una lotta costante. Ma in quel momento, in quel luogo, erano semplicemente esseri umani, parte di un mondo che è tanto crudele quanto meraviglioso. Uno di loro indossava un caschetto da sparring.

Alla fine della giornata, il serbatoio dell’acqua era vuoto. Abbiamo trovato un bagno pubblico sempre aperto accanto al parcheggio. Con un lavandino e molta pazienza, abbiamo riempito delle bottiglie per poi trasferire l’acqua nel serbatoio. Un’operazione ripetuta più volte, come prendere l’acqua dal pozzo. Per fortuna nessuno aveva bisogno di usare il bagno, altrimenti mi sarei sentito a disagio a fare i miei traffici d’acqua. Non so se l’acqua fosse potabile, ma non abbiamo voluto rischiare.

Una sostanziosa cena e l’aver riesaminato l’itinerario per i giorni a venire concludono questa giornata.


 “Nella prossima puntata,dalle Rocce Rosse alle Strade di Avignone"

L’avventura continua domani alle 17:00

Commenti

  1. Ragazzi complimenti ! letto in un solo fiato le vostre avventure ,continuate a farmi sognare di essere lì con voi con i vostri itinerari descritti in modo semplice ma dettagliato. Prendete in considerazione un domani non troppo lontano l'idea di scrivere un libro. Siete sulla strada giusta! Buona ccontinuazione!!!!

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