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Visualizzazione dei post da luglio, 2024

30-31/05/2024 SOTTO IL SOLE DI CARTHAGO

30\5\2024 Iniziare la giornata senza caffè è come un giorno senza sole . Un cliché, ma che diavolo, è vero. Prima cosa, ci siamo messi in marcia alla ricerca di propano. Dopo un paio di telefonate, abbiamo trovato il nostro angelo custode del gas. Cambiata la bombola, tornati alla nostra piazzola. Abbiamo ingurgitato la colazione, poi ci siamo diretti alla spiaggia dei cani , poco distante da noi, dieci minuti a piedi. Era affollata, un vero manicomio a cielo aperto. I cani, liberi come i venti, erano un teatro per Axel, che non aveva mai visto tanta compagnia. Correvano come pazzi, inseguivano palline, si tuffavano in acqua. Ci siamo appostati in un angolo ombroso, perché non sapevamo come avrebbe reagito, essendo la sua prima volta. Non ho intenzione di correre come un pazzo e perdere la testa. In queste situazioni, non ti dà retta, nemmeno se urli come un dannato. Tutti i cani della spiaggia, gli hanno praticamente fatto un esame rettale . Lui reagiva lanciando sabbia, direttam

28-29/05/2024 CHE DUE PALME!

28/05/2024 Alicante, l’ ultimo giorno . Una città che una volta brillava come un diamante ai nostri occhi, ora non vediamo l'ora di lasciarcela alle spalle. Chiara, con il suo eterno ottimismo , ha trovato un sentiero da esplorare. Così, abbiamo iniziato a camminare. Un’ora tra case popolari, palazzi grigi e i loro abitanti, creature strane. Alla fine, ci siamo ritrovati di fronte  a un massiccio , che sembrava più imponente visto dal castello, non siamo riusciti a trovare l’inizio del sentiero, giravamo a vuoto, sotto un sole che sembrava divertirsi a cuocerci vivi a 45 gradi, finché abbiamo gettato la spugna ammettendo la sconfitta. Ci siamo fermati sul lungomare, un bel posto sassoso , a fare uno spuntino, un pasto frugale. Siamo tornati indietro, lungo la costa e poi attraverso il centro. Un ultimo sguardo ad Alicante, come se fosse un amante che non vedremo mai più. Cinque ore sono volate via, mentre vagavamo senza meta e scattavamo foto. Arrivata l’ora della cena, un couscou

26-27/05/2024 NON RIESCO MI AGGREDISCONO

 26\05\24 Ecco, Alicante . Un parcheggio sterminato, un deserto di asfalto, accanto a una scuola e un parco. Ci ritroviamo in compagnia di altri camper, analizziamo la situazione con un occhio critico. Sembra sicuro. Ci troviamo lontani dal cuore pulsante della città, un accorgimento necessario per proteggere il nostro camper dai predatori urbani. Iniziamo il nostro pellegrinaggio verso il centro, un luogo che sembra aver subito una metamorfosi dalla nostra ultima visita. Forse è il cambio di stagione; l’inverno aveva reso le strade deserte, ora invece sono invase da un’orda di persone. Entriamo nel Parque de Canalejas , un santuario verde che ospita alberi antichi come il tempo. Le loro radici e tronchi imponenti sono un testamento silenzioso alla forza della natura. Lasciamo il parco per la tanto decantata Explanada de España , un lungo serpentone di marmo costruito con oltre 6,5 milioni di tessere , che formano un motivo ondulato. Le palme fanno ombra, mentre bancarelle bianche

25\05\2024 BENIDORM NON DORME MAI

La giornata inizia con un giro con Axel. Un’opera di misericordia per le sue zampe indolenzite e per la sua vescica impaziente. Un giro completo, per placare la nostra coscienza, perché dopo ci saranno le biciclette e lui non è sulla lista degli invitati. Davanti all’area camper, un capannone trasformato in un “mercantino dell’usato” . Un cimitero di oggetti, ammassati e gettati a caso, coperti da strati di polvere. Ma i prezzi sono bassi, quindi promettiamo di tornare. Lasciamo Axel nel camper, con gli oblò aperti. Soffia vento. Partiamo, destinazione Benidorm , “ la piccola Manhattan ”. Adoro questi nomi che inventano come se non potessero avere una personalità propria. Che stronzate. Sappiamo dove stiamo andando, a vedere dei grattacieli . Niente di storico, solo blocchi di cemento che si ergono verso il cielo. Ci vuole quasi un'ora per raggiungerla, gran parte con un leggero dislivello. Il percorso è per lo più sul lungomare, poi aggiriamo una piccola collina che ci separa da

23-24/05/2024 IL DISAGIO DELLA PERFEZIONE

23\05\24 Oggi, con una certa determinazione, abbiamo deciso di raggiungere Cala Tangò . Abbiamo iniziato dal porto, seguendo un sentiero sterrato che saliva la montagna. Una passeggiata breve, di circa mezz’ora. C’erano due ragazzi inglesi, spariti quasi subito . Hanno chiesto a Chiara informazioni sul sentiero. Sono arrivati a nuoto, noi via terra, come se ci fosse una medaglia per il metodo più stupido. Chiara ha semplicemente indicato loro il sentiero con un gesto del dito sbiascicando qualche parola in inglese. La spiaggia era tutta nostra, un'ammasso di sassi, ma l’acqua era cristallina . Abbiamo provato a far nuotare Axel, ma senza successo. Poi è arrivata una donna tedesca, sola con due figli biondi dai capelli lunghi. Sembravano perfettamente a loro agio con la natura, arrampicandosi come scimmie. Non appena ci ha visto, ha deciso che era il momento giusto per un topless...non abbiamo nemmeno avuto il tempo di dire “ guttemorgen ”. Abbiamo trovato un altro sentiero, che c

21-22\05\2024 DENTRO UNA CASCATA

21/05/2024 Destinazione di oggi? Anna . Un pittoresco paese, dicono. Un gioiello nascosto, un paradiso in terra. Ma la realtà? Un buco dimenticato da Dio, con due strade mal messe . Un caldo che ti fa desiderare l’inferno per un po’ di refrigerio. E perché siamo qui? Per vedere delle cascate , ovviamente. Niente è meglio di un po’ d'acqua che cade da un precipizio. Parcheggiamo in uno sterrato che sembra l’anticamera dell’ apocalisse , accanto a edifici che sembrano essere stati abbandonati prima ancora di essere terminati. E poi arriva lui, un ragazzo con la musica elettronica a tutto volume  su una specie di macchina. Sembrava uno di quei trabiccoli anni 90 per minorenni, con la potenza di un motorino. Terrificante. Dal parcheggio partono tre sentieri per le cascate, “la Ruta de las Fuentes” . Scegliamo uno a caso, Il sentiero è un disastro, spazzatura ovunque e sembra che nessuno lo abbia battuto da anni. Il primo sito che troviamo è un canyon con piscine naturali, il &quo

19-20/05/2024 BUSSA AL PORTONE, ONORA LA TRADIZIONE

19\05\24 Questa mattina siamo saliti a visitare le rovine del castello . Non è rimasto praticamente niente a parte alcuni pezzi di mura . E' situato sul punto piu' alto della città e la notte viene illuminato. Ci sono giusto due pannelli didattici che dicono "questo è l'ingresso" e "questo è un muro". Insomma, ne so quanto prima. Almeno puoi godere di una bella vista sul paesaggio circostante. Abbiamo anche visto dei ragazzi arrampicarsi su una parete di roccia. Questa zona offre molti punti per praticare l'arrampicata.  Siamo stati li un po' a guardarli. Un sport affascinante. Siamo scesi giù seguendo un sentiero che parte da una stradina secondaria del paese, per raggiungere il letto del fiume e seguire la direzione opposta del giorno prima, ma nel giro di 20 minuti ha iniziato a piovere. Chiara, sempre lei, perchè ha caldo la sciagurata , ha lasciato due oblò aperti, così siamo tornati di corsa e... un disastro , nemmeno una goccia è entrata!

17-18/05/2024 PONTI SOSPESI: L'ADRENALINA A BASSO COSTO

17\05\24 Questa mattina è iniziata con i soliti preparativi noiosi prima della partenza: bucato in lavanderia, un po’ di spesa, e poi carico/scarico nell’area di sosta. Addio Valencia, ci mancherai . Le strade verso Chulilla erano sorprendentemente belle per essere di montagna, e soprattutto niente più traffico infernale della città. Attraversare la via principale del paese è stato un incubo, stretta e a doppio senso, ma i semafori ci hanno salvato dal caos dentro la nostra testa. Abbiamo trovato un' area camper ridicola, quattro posti mal delimitati e un senso unico senza via di uscita. Fortuna che abbiamo trovato l’ultimo posto disponibile. L’acqua è a pagamento, ma chi se ne frega, abbiamo le nostre scorte. La sera, una passeggiata nel paese. In un'ora abbiamo visto tutto. Un posto carino con paesaggi promettenti. Il paese sembra un tutt’uno con la natura, le mura del castello illuminano tutto il pueblo blanco . Torniamo al camper per cenare e inizia a piovere. Stranament

15-16/05/2024 ALL YOU CAN DREAM

15\05\24  Oggi abbiamo deciso di liberarci di un po’ di peso morto , sì, proprio lui, il perro. Lo abbiamo portato al parco per farlo sfogare, facendolo correre come un idiota tra gli alberi e l’erba secca. Poi, siamo tornati, lasciandolo lì con la lingua penzolante e quegli occhi che sembravano implorare pietà. Povera bestia . Abbiamo preso le biciclette e ci siamo diretti al Mercato Centrale . Legato le bici all’entrata, ci siamo immersi in questo tempio del consumismo turistico. Tutto costoso, tutto una trappola per turisti che si fanno fregare con gioia, ma almeno l’edificio è un piacere per gli occhi, con tutte quelle decorazioni che richiamano i frutteti di Valencia. Un giro in bici per il centro ha aggiunto un tocco diverso alla giornata. Abbiamo provato i “ fartons ”, dolci tipici valenciani. Brioche lunghe e sottili ricoperte di zucchero a velo. Non le ricomprerei, non sapevano di niente. Poi, una sosta alla Decathlon perché Chiara voleva un cappellino. Non l’ha trovato, la

13-14/05/2024 RITORNO ALLA NORMALITA'

13.05.24 Il posto era una schifezza , ma almeno la notte è passata senza che nessuno ci rompesse le scatole. La mattina ci siamo messi in marcia lungo il mare , poca gente in giro, ma non ci importava. Volevamo solo andarcene. Per educazione , ho mandato un messaggio al tipo per dirgli che ce ne stavamo andando. Trenta secondi dopo, eccoli fuori dal camper: lui, la moglie, il cane e una coppia di vecchi. Si sono fermati a chiacchierare. Chiara stava con i cani e la tipa, mentre io mi sono ritrovato con i vecchi e lui. Ha voluto vedere il camper, mi ha fatto le solite domande: dimensioni, cilindrata, anno . Uno sguardo veloce senza neanche guardarlo davvero. Alla gente piacciono i numeri . Invece il suo me lo ha fatto vedere in foto, anche se era proprio lì davanti. I commenti degli altri non mancano: lui, siciliano, parlava un miscuglio di lingue, mentre la tipa era spagnola doc. Continuavano a ripetere che il camper del loro amico sembrava una navicella spaziale di Star Trek , molto p

11-12\05\2024 CABANYAL: BENVENUTI NEL BARRIO

11.05.24 La mattina, corsa di routine con Axel, ormai anche lui sta prendendo il ritmo. Poi colazione e riposo. Avevamo in mente di pedalare fino alla Città della Scienza , ma il cane ci ha bloccato. Il maledetto trasportino è un incubo, e Axel lo odia più di un veterinario con le mani fredde. Abbiamo rinunciato. Non vogliamo sentirlo guaire come se lo stessimo sgozzando. Quindi, presto metteremo quel dannato trasportino in vendita. Arriviamo alla Città della Scienza dopo 1 ora di cammino e ci accoglie un colosso di cemento e vetro , un parco giochi per gli occhi e la mente. Questa “città” comprende l’ Oceanografico , il più grande acquario d’Europa, dove puoi vedere animali marini prigionieri di un sogno infranto di libertà. Il Museo della Scienza , un museo interattivo con giochi ed esperimenti che ti fanno sentire intelligente toccando pulsanti e guardando luci lampeggianti. L ’Hemisfèric , un cinema a forma di occhio che ti guarda giudicante mentre guardi film in 3D e 4D. Il Pala

10\05\2024 MATA TU TOREADOR

Sveglia all’alba. Il sole spunta, colazione veloce. Non c’è tempo da perdere. La corsa lungo il Turia ci aspetta. Le nostre performance sono registrate, ci sentiamo come atleti olimpici. Axel, oggi, fatica a tenere il passo. Ma noi continuiamo, senza pietà . Tornati , prendiamo le biciclette e ci dirigiamo verso il centro di Valencia. Attraversare il parco è un’ esperienza surreale . Le ciclabili sono piene di gente, come un’ autostrada in pieno traffico. Al centro, la folla diventa ingestibile. Pedaliamo a fatica, diventa quasi impossibile, cosi scendiamo e spingiamo le bici tra la folla. Eccoci, all’ arena dei tori , ci accoglie un ragazzino con lo smalto nero sulle unghie. Abbiamo preso i posti più economici, quelli piu' lontani dal centro arena. La nostra anima è macchiata per sempre. Non sapevamo cosa aspettarci, ma la realtà supera ogni immaginazione. Ci sediamo, guardiamo gli spagnoli anziani con le bottiglie di vino e i sigari enormi. Le prime file sono loro, pro

9\05\2024 RINCORRENDO IL PROPANO

La giornata inizia con il rituale sacro della colazione, un’ode al silenzio e ai sapori che esplodono in bocca, mentre le notizie del giorno scorrono come un fiume di fango. Politica, disastri, guerre: tutto va giù con il caffè , tranne la cronaca, quella la lasciamo agli altri. Stavo per preparare la moka , il carburante della giornata, l’unica droga che mi rimane, ma il gas ha deciso di abbandonarci, proprio nel momento clou. La fiamma lentamente si spegne e muore, come le nostre speranze. “Tre settimane esatte dall’ultima ricarica,” penso tra me e me, mentre chiudevo la valvola del gas. Abbiamo bisogno di rifornirci, quindi partiamo alla ricerca del propano in un benzinaio Repsol. Dovrebbe essere facile, ma non oggi. Sette stazioni di servizio girate prima di trovare una che vende bombole di propano. Il motivo? Il butano regna, il propano è per i perdenti. E proprio oggi tutti aspettano il rifornimento, quindi scorte al lumicino. Dopo ore , ce la facciamo. E siccom

8\05\24 I GIARDINI DEL TURIA: IL POLMONE DELLA CITTA'

 8/05/24 L’alba si staglia sulle rive del Turia , e noi, con gli zaini sulle spalle e i polpacci duri come rocce, ci dirigiamo verso il parco. Il Giardino del Turia , un’opera di ingegneria e natura, si estende per oltre nove chilometri , costruito sull’antico letto del fiume deviato per evitare le inondazioni. Qui, il Parque de Cabecera segna l’inizio di questa oasi urbana, e appena entriamo, il laghetto con barche a forma di cigno cattura l’attenzione di Axel, che si tuffa nell’acqua con gioia. A ovest, i cartelli indicano il Bioparc , uno zoo che ricrea gli ecosistemi africani. Poi, la Ciudad de las Artes y las Ciencias , un complesso culturale che abbraccia l’ Oceanogràfic , il Museo delle Scienze e il Palau de les Arts . Tutto è magnifico, tranne i costi proibitivi che ci impediscono di esplorare tutto. Il parco, un mondo a sé, sorge su un letto di fiume, eppure è molto più di un semplice spazio verde. Descriverlo è quasi impossibile; è un luogo ideale per un’intera comunità.

07/05/2024 VECCHI RICORDI, NUOVE EMOZIONI

Arriviamo a Mislata , un comune appena fuori Valencia . Dopo aver scartato mille opzioni, scegliamo questo parcheggio, sperando di trovare un angolo di pace per abbandonare la caravana e perderci nella città. Al nostro arrivo, solo altri due camper. Ci piazziamo vicino a loro e, come al solito, scrutiamo l’ambiente per capire se è tranquillo. Il parcheggio è deserto, di fronte c’è un parco e qualche palazzina che sembra non sapere se vuole essere abitata o demolita. Ci accoglie il nostro nuovo vicino , un argentino-tedesco , che appena vede la nostra targa italiana, si avvicina e ci racconta la sua storia: ha vissuto in Germania, lavorando in una gelateria gestita da italiani, imparando la lingua, infatti la parlava correttamente e con fluidità. Ora si gode la pensione , in quel parcheggio da un mese, totalmente indipendente, con i suoi due pannelli solari piazzati a terra, il suo wc compostabile.. e le acque grigie? Meglio non sapere. Gentile e sorridente, magari uno di questi gior

6-05-2024 “COLTIVA SOGNI,NON SOLO PATATE!"

 6 maggio 2024. Ultimo giorno in questa cittadina spagnola, c’è qualcosa nell’aria. Un odore di cambiamento, o forse solo di cheesecake . Forse. Sì, perché oggi ci siamo sentiti ispirati a fare una di quelle torte speciali. Siamo di buon umore. Ho anche un video che prova la mia partecipazione. Guardate il grande artista della cucina. Ma è più l’ora dei cambiamenti, e sembra che siamo pronti. Oggi ci siamo iscritti a WWOOF , un movimento internazionale che collega volontari a progetti rurali , incentrati sull’ agricoltura naturale e sostenibile . In cambio di lavoro non retribuito, ricevi vitto e alloggio. Ti offrono l’opportunità di imparare le tecniche agricole, immergerti nella cultura, nelle tradizioni e nella lingua della regione. Ma sento quella vocina bastarda in un angolo del cervello, anche se cerco di zittirla: “Vedrai, è solo un altro modo per sfruttare i poveri illusi in cerca di un senso. Lavori come un mulo e loro ti lanciano le briciole, chiamandolo scambio culturale” ,

5-05-24 IL PALADINO DEGLI ESCREMENTI

Questa mattina, svegliarsi presto è stato complicato. L’idea? Portare Axel fuori, fargli annusare l’odore del mondo che marcisce e poi “abbandonarlo” nel camper. Chiediamo solo un paio d’ore di libertà per crogiolarci al sole come pesci fuor d’acqua, mentre leggiamo un libro. La spiaggia, con il suo divieto “ no gossos ”, era lì a sfidare il nostro spirito ribelle. Tutti intorno sembravano ignorare le regole, come se fossero solo decorazioni su un muro che cade a pezzi. ti incitano a prendere un cane, poi ti sommergono di divieti . Ma alla fine, chi se ne importa? Il buon senso dovrebbe trionfare, no? Evita le ore di punta e nessuno si lamenterà di un cane che corre sulla spiaggia. O almeno così credevamo. Camminando sul lungomare, la tragedia si è consumata: Chiara, scalza, e Axel, che saltellava felice sul bagnasciuga, erano ignari del dramma che si stava per scatenare. La spiaggia era popolata da tre cristiani, tra cui un tizio che ci osservava con occhi da giudice dell’apocalis

3\4-05-2024 DOPAMINA: LA DROGA DEL CERVELLO

 3/05/24 La mappa ci suggerisce che la pista ciclabile ci guiderà verso un luogo che avevamo già deciso di esplorare. Così, con Benicassim nel mirino, decidiamo di avventurarci in bicicletta . Prima, però, abbiamo trascorso la mattinata con Axel, lasciandolo poi solo per qualche ora, ma non fa troppo caldo e gli oblò sono aperti per il riciclo d'aria. Nel tardo pomeriggio, abbiamo iniziato il rituale di liberazione delle biciclette, rimuovendo prima tutti i dispositivi di sicurezza che tengono le bici al loro posto durante il viaggio. Dopo parecchi minuti di manovre, forse anche decine, tra cinghie, catene e coperture, siamo pronti per partire. Un tragitto costellato da chioschi e ristoranti che sembrano clonarsi all’infinito lungo la costa. Arrivati a destinazione, abbiamo abbandonato le bici continuando a piedi. Ci avviamo diretti in un negozio  che spicca per la sua unicità, con vestiti e camicie dallo stile orientale che attirano la nostra attenzione. Mentre esploriamo, notiam