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Visualizzazione dei post da agosto, 2024

06/07/2024 LA STORIA DIETRO L'UOMO

Sveglia alle 6:30, un trauma. Ci alziamo come morti viventi. La luce della casa ci acceca, ma F è lì, con la colazione pronta. Caffè americano speziato , preparato in una caraffa. Avena, latte di riso o soia, miele e zucchero di canna, una banana. Siamo pronti a scassarci le perchie nell’orto. Iniziamo a strappare la graminia dalla radice, a mani nude , sentire la terra è un piacere perverso. Insetti mai visti, creature di un altro mondo. Tre ore passano in un lampo, sudore e terra sotto le unghie. Chiediamo a F perché non ha messo la pacciamatura . “Non ho avuto tempo” dice, e ora noi lì, tutti e tre, a combattere contro la natura. L’orto sembra infinito, un mare di terra e piante che ci sfidano. Non sappiamo se vedremo mai la fine, la  prendiamo sul personale, come se fosse nostro. Vogliamo farlo bene, vedere i frutti del nostro lavoro. F continua a parlare, racconti di vita. Le sue parole si mescolano al suono delle nostre mani che strappano erbacce, un ritmo che ci accompagna. Il

05/07/2024 IL VERO SPIRITO DEL WWOOFING

La notte scorsa non è stata proprio una notte di sonno. Era più un dormiveglia , un sonno leggero e incerto. Il letto è comodo , ci vorranno un paio di notti per abituarsi davvero. Cuca è stata con noi tutta la notte. Ci segue ovunque, tranquilla e affettuosa . È strano, ma i cani degli altri sembrano più nostri che dei loro proprietari. Forse stiamo diventando gattari in versione canina. Intimiditi, entriamo in casa. Lui è al lavoro e noi ci ritroviamo con l’abuela e i figlioletti che fanno colazione. Ci sediamo a tavola, il disagio è palpabile . Non sappiamo dove sono le cose, cosa mangiare, non vogliamo metterci a rovistare nella cucina davanti a loro. All’inizio, lei non sembrava molto ospitale. Ci ha detto che quella non è casa sua, era lì solo per guardare i bambini. Ci dice che è impossibile che lui non ci abbia detto niente su cosa fare, eccetera. Le abbiamo spiegato a modo nostro la situazione e, dopo un po’, ci è venuta incontro. Un passo alla volta, grazie al suo aiuto, sia

04/07/2024 BENVENUTI NELLA FINCA!

Chiudiamo baracca e burattini e ci prepariamo a raggiungere la finca, carichi di buone intenzioni che probabilmente finiranno nel cesso. Prendiamo strade asfaltate, tutte curve e tornanti , e per essere strade di montagna non sono nemmeno male, ma con il nostro bestione è un’altra storia. Più ci avviciniamo, più le strade si restringono, fino a imboccare una stradina che porta alla proprietà. E lì capisci che le buone intenzioni non bastano mai. Qui comincia il delirio : canali ai lati per far scorrere l’acqua giù a rotta di collo, curve da capogiro, alberi con rami che sembrano volerci decapitare. E noi, con il nostro camper gigante, a schivare tutto come in un videogioco. I rami graffiano il tetto e la carrozzeria, ogni secondo sembra un’eternità. Un vero incubo da portare fino al terreno di F. Ho pensato che questa volta avremmo distrutto tutto. Per fortuna, F, il nostro anfitrione , ci ha dato una mano con le manovre. L’ultimo tratto è così ripido che il portamoto striscia sul

1-2-3/07/2024 UN NUOVO INIZIO

1-2/07/2024 Questi giorni li abbiamo passati a Nerja, un posto sicuro e tranquillo . Chiara sta male, febbre alta che va e viene. Chiusi in camper, aspettando che le passi. La prima esperienza come wwoofers, un fallimento. Ma noi non ci fermiamo, non ci crediamo che siano tutti così. La positività , la curiosità , la voglia di scoprire , non le perdiamo. Coin arriviamo, pronti per un’ altra finca . La vita è così, un viaggio continuo , tra alti e bassi, ma sempre avanti. 3/07/2024 Questa mattina ci troviamo a Coin, in un’area di sosta con tutti i servizi gratuiti . Siamo a quindici minuti dal nostro prossimo soggiorno come wwoofer. Il parcheggio, una decina di posti in piena zona industriale, ci accoglie con due roulotte e un camper, tutti residenti. Mentre facciamo le nostre mansioni e sto caricando l’acqua, arriva un tizio in macchina. Parcheggia esattamente di fronte a me e viene diretto faccia a faccia . Mi fa una domanda che non capisco, guarda oltre il muretto e vede il punto d

30/06/2024 WWOFERS EXPERIENCE la fine

La febbre brucia le ossa a Chiara, e la vita sembra una barzelletta di cattivo gusto. Svegliarsi è una tortura, e ogni movimento per lei è un atto di pura sopravvivenza . Era l'ora di tagliare la corda. L emerge, in costume da bagno e tappetino yoga sotto braccio; uno schifo, mi sarei voluto cavare gli occhi piuttosto che assistere a quella scena, pronta per il suo rituale di yoga.  "Sto male", Chiara le spara, "e non ha senso restare". Lei, con la grazia di un bulldozer, serve un " ok " gelido e ci rimanda alla terrazza per gli addii , troppo impegnata a contorcersi in posizioni improbabili per perdere tempo con noi e mostrare un minimo di empatia. Convenevoli patetici , scambiati con la stessa passione di un bacio della zia morta, sono una farsa. Chiedo di H, per dovere di quella cortesia che loro hanno dimenticato; il grande saggio del water, cagava il signore e noi li ad aspettare che finisse. Ci interroga sul nostro prossimo errore di viaggi

29\06\2024 WWOOFERS EXPERIENCE parte 5

Sabato, finalmente. Il giorno libero . Ci svegliamo a fatica. Axel deve uscire e noi lo seguiamo come zombie. Arriva la colazione, quella famosa, abbondante: tortilla de patatas, pane tostato con burro e marmellata, pomodoro schiacciato con 20 litri di olio e aglio . Che buono! Mangiamo solo una banana e un caffè. Chiara non sta bene, forse un’influenza in arrivo. Lo dice a L, che le propone del “ ginger ”, un rimedio miracoloso. Lei accetta, aspettandosi dello zenzero, e invece si ritrova a bere un superalcolico . Meno male che è infermiera. Ci chiede se vogliamo comunque andare a Durcal con loro… ovviamente no . Finalmente soli, pranziamo e poi ci dedichiamo alla scrittura sul pc. Fuori fa caldo, troppo caldo per uscire a camminare. Verso sera, quando Chiara sta meglio, decidiamo di prendere le biciclette e farci una piccola escursione. Qui vicino ci dovrebbe essere il Rio Verde . Le bici sono pronte e il trasportino di Axel è sistemato, il suo peggior incubo. Speriamo di abituarl

28\06\2024 WWOFERS EXPERIENCE parte 4

La solita routine del risveglio, come un vecchio disco graffiato che continua a suonare la stessa melodia stonata. Chiara si alza con il peso del mondo sulle spalle, il cielo grigio riflette il suo umore . Inizia la giornata strappando le erbacce , ma almeno oggi cambia angolo del giardino. Arriva lei, " la padrona di casa ", con la sua lista di compiti. Lavare i vetri con acqua e sapone, raccogliere more , finire la zuppa di fagioli e, ovviamente, tornare a strappare le erbacce. Mentre le mostra le finestre da pulire, con una confidenza non richiesta , inizia a lamentarsi. Tre buste piene di panni da lavare, tutto da sistemare e pulire, e lei non ce la fa più. Chiara ascolta, annuisce. Chi ve lo ha fatto fare di prendere in affitto questa masseria enorme ? Due vecchi che non ce la fanno a fare niente da soli. Lui è quasi completamente rincoglionito e non ha assolutamente intenzione di aiutarti mai nella vita. Deve pensare solo alla sua arte , non c’è spazio per le facc

27/06/2024 WWOOFERS EXPERIENCE parte 3

La sveglia urlava come un dannato . Ci trasciniamo fuori dal letto, facciamo colazione, sistemiamo Axel e alle 10 siamo pronti, puntuali. Di quei due, neanche l’ombra. Ma chi se ne frega, iniziamo lo stesso. Sappiamo già cosa fare, non abbiamo bisogno di loro. E proprio mentre ci mettiamo all’opera, eccoli che arrivano, come se nulla fosse, belli tranquilli, sorseggiando della sbobba verde. Chiara è già nel suo orticello , strappando erbacce e vangando come se non ci fosse un domani. Io invece mi ritrovo con cinque travi di legno da carteggiare , recuperate il giorno prima. Ho capito che serviranno per una struttura per far arrampicare l’uva nel porticato d’ingresso. Due parole con il “capo” e puff, sparisce . Lo trovo bello tranquillo a fare colazione. Credo che non abbia più nessuna intenzione di fare le cose con me, solo dare ordini . E questo, amici miei, non è un lavoro, ma volontariato e lui, non è il mio capo.  Chiara passa le restanti quattro ore a strappare erbacce, un l

26/06/2024 WWOOFERS EXPERIENCE parte 2

 26/06/24 Primo giorno nella finca. Ti alzi e aspetti che gli altri facciano il primo passo, perché la cucina è condivisa e la preparazione dei pasti è autonoma. Sei un fantasma che vaga tra le stanze, cercando di capire dove mettere le mani senza sembrare un intruso. Non è casa tua, non sei un ospite. Sei solo perso in un limbo di convenzioni sociali, dove ogni movimento è un passo falso e ogni respiro è un’intrusione. Sei intrappolato in una terra di nessuno, dove ogni movimento è osservato, giudicato, pesato. Chiara segue L nell’orto, un piccolo pezzo di terra che sembra più un’idea che una realtà. Le dice di zappare, strappare le erbacce e vangare la terra. Non una parola sulla permacultura, sull’agricoltura, su cosa piantare. Solo ordini secchi e poi sparisce, lasciandola sola con la terra e i suoi pensieri . Cinque ore in tutto, ogni colpo di zappa sembra un dialogo muto con la terra, che sembra capire più di tante persone incontrate. Le erbacce finiscono nel compost , un cic

25/06/2024 WWOOFERS EXPERIENCE parte 1

NB: i nomi dei proprietari della finca, come il nome stesso della finca, sono stati occultati per privacy.  Questa mattina ci siamo svegliati con l’energia di un pugile prima del match , un misto di eccitazione e ansia. Non sapevamo cosa aspettarci da questa nuova avventura , ma c’era quella tensione positiva che si prova quando ti butti in qualcosa di sconosciuto, un salto nel buio . Abbiamo percorso mezz’ora di strade di montagna, strette e piene di tornanti, ma ben asfaltate. Il paesaggio intorno a noi era arido, quasi desertico, con qualche olivo e finca sparsa qua e là. Ci siamo addentrati nella vera Sierra Nevada, con boschi infiniti di pini e querce. Arrivati, ci accoglie H , un vecchio tedesco con l’aria vissuta ma ancora in forma, con quella scintilla negli occhi che nasconde qualcosa in più. Ci mostra dove piazzare la caravana e, una volta scesi, ci presentiamo. Poi arriva L , molto più giovane di lui, una tipica signora spagnola, tutta sorrisi e gentilezze. Axel fa il suo i

23-24/06/2024 UN POSTO DA DIMENTICARE

23\06\24 Nigüelas , un piccolo villaggio a 860 metri di altitudine, nel cuore del Valle de Lecrín , all’interno del Parco Naturale della Sierra Nevada . Arriviamo e ci accoglie un parcheggio sterrato all’ingresso del paese, con cassonetti stracolmi e un odore di monnezza che ti fa rivoltare lo stomaco. Uno schifo, ma per passare un paio di giorni in attesa di andare al rifugio, ce lo facciamo andare bene. L’arrivo è stato un disastro. Il navigatore, ha deciso di farci fare l’ultimo chilometro su una strada sterrata di campagna. Sdradichiamo alberi, portandoceli dietro, mentre penso che da un momento all’altro farò una manovra sbagliata e spaccherò tutto. E tutto questo per scoprire poi che c’era una strada statale che ti portava nello stesso esatto punto. Oggi il Signore non sarà contento di me. Nel paese non c’è niente che valga la pena vedere, davvero. Ti accoglie un “ giardino romantico ”, il Jardín Romántico de la Casa Zayas , vicino al municipio. Siepi, conifere, acacie, magnolie

21-22/06/2024 DALL'ALBA AL TRAMONTO

 21\06\24 Oggi siamo finiti a Salobreña , un altro paese lungo la Costa Tropical . Stiamo tornando verso le Sierra Nevada, diretti alla finca nel nostro primo tentativo da woofer , insieme a due vecchietti che sembrano molto amabili. Abbiamo pattuito una settimana di prova , tanto per vedere se ci va di restare. Se ci piace, bene, altrimenti ce ne andiamo. Le recensioni sulla piattaforma dicono che va tutto bene, le sensazioni sono buone, ma vedremo. Tornando alla città, ci siamo fermati in uno sterrato a pochi passi dal mare. Il sole batteva forte, ma c’era una brezza leggera che rendeva tutto sopportabile. Il posto ci ha colto di sorpresa. Il lungomare con la passerella non era troppo caotico o turistico, solo un po’ di gente che andava e veniva, cercando di sfuggire alla monotonia della vita quotidiana. Verso il centro, i ristoranti e i negozi per gli accessori da spiaggia si mescolavano con i servizi essenziali. La vera sorpresa era il centro storico, che si ergeva su una collin

19-20/06/2024 LA LUCE CHE TI GUIDA

19/06/24 Questa mattina, mentre cercavamo parcheggio a Torrox , ci siamo ritrovati in un labirinto di posti troppo piccoli per noi, sterrati con buche giganti pronte a inghiottire le nostre ruote. Lasciamo perdere, non abbiamo voglia di sclerare per niente, ci siamo diretti verso Torre del Mar. Lì, abbiamo parcheggiato nell'ombra dell' ex zuccherificio , ora trasformato in un museo di storia. Le pareti scrostate, i tubi arrugginiti, le macchine silenziose – tutto parlava di un tempo che non è più, una scelta perfetta per chi ama il romanticismo industriale e il profumo di melassa nel vento. Sulla passerella lungo il mare, abbiamo scoperto le spiagge a tema ; ti costringono a scegliere il tuo recinto per usufruire della spiaggia: sport o ozio, infanzia o vecchiaia? Catalogati, etichettati, smistati come pacchi in un magazzino. Nel parco, con i cartelli cartelli informativi abbiamo ricostruito la storia sulla Battaglia Navale di Vélez-Málaga,  una delle più sanguinose della G

17-18/06/2024 COME NATURA COMANDA

17\06\24 E' una di quelle giornate in cui il sole ti scotta la pelle e il sudore cola lungo la schiena come un ruscello. Abbiamo deciso di esplorare le spiagge nascoste. Le strade del paese deserte , il sole brucia senza pietà e i teloni proteggi-sole si ergono come monumenti alla sopravvivenza estiva. Avevamo già individuato le “pigne” , quei giovani che si aggirano come fantasmi, sempre un passo avanti a te, quelli che conoscono ogni anfratto , ogni segreto celato tra le fronde degli alberi. Uno di loro, un ragazzo dall’aria smunta, ci aveva incuriosito. Era apparso all’improvviso, come se fosse sbucato da un varco dimensionale . Aveva occhi che sembravano aver visto troppe albe e troppi tramonti e un sorriso enigmatico che nascondeva chissà quali segreti. Lo abbiamo seguito attraverso la boscaglia, fino a una radura nascosta . Lì, tra canneti e rocce, in una rientranza nascosta c’era il loro rifugio , fino a una rientranza. Era un luogo in parte naturale, in parte scavato

15-16/06/2024 IL BALCONE SUL MONDO

15 \06\2024 Motril, capitale della Costa Tropical , ai piedi della Sierra Nevada . Non avevamo nessuna voglia di visitarla, l’umore era quello che era. Così ci siamo diretti verso la spiaggia canina, per far divertire Axel e passare una giornata senza pensieri. La spiaggia era una distesa infinita di sabbia, piena di gente, pochi cani. Ci siamo messi in disparte per far giocare Axel; il mare era agitato, si divertiva a inseguire le onde e a nuotare. Immagina la scena: il nostro cane, convinto di essere il nuovo salvatore della spiaggia, si lancia in acqua con la delicatezza di un elefante in una cristalleria. Due ragazze nuotano tranquille, ignare del disastro imminente. Lui, con determinazione, si avvicina, afferra un piede con la bocca e poi se ne va, lasciandoti con la faccia rossa di vergogna. Dobbiamo rivedere questo gioco: è divertente e commovente che cerchi di salvarti, ma per l’amor di Dio, che rimanga tra di noi! Fortunatamente, riusciamo a fermarlo a metà strada, prima ch

13-14/06/2024 PANICO E PAURA A GRANADA

13\06\2024 Granada, l’ultima danza. Ci svegliamo con quella sensazione strana , come se il destino ci stesse dicendo di filarcela . La città si contorce tra le sue strade tortuose, come una vecchia amante che ti ha dato tutto e ora ti chiede di andartene. Ma chi se ne frega, pensi, mentre ti prepari per avventurarti per un ultimo saluto. Le stesse strade, i soliti monumenti, i negozi che vendono souvenir inutili. Tutto un déjà vu , come una canzone che hai sentito mille volte e che non riesci a toglierti dalla testa. Incontri di nuovo quei signori del giorno prima. Riconoscono Axel e si avvicinano per fargli qualche coccola. “Ehi, Axel!” dicono, e tu sorridi. Scambi due parole con loro, ma sai che non li rivedrai mai più. Non importa. Le persone vanno e vengono, come le stagioni. La sera arriva, ci dirigiamo verso l’Albaicín, il quartiere che ci ha stregato fin dal primo momento. Ma stavolta non ci fermiamo. Continuiamo a salire, sempre più in alto, fino al quartiere Sacromonte , fam

11-12/06/2024 LA DOLCE VITA ARABA

11/06/2024 Arriviamo a Granada quando il buio ha già inghiottito tutto. Troviamo un parcheggio fuori città, in una zona residenziale, davanti a quelli che sembrano dormitori per studenti. Il parcheggio è un disastro, pieno di spazzatura e vecchi elettrodomestici abbandonati. Siamo solo noi e qualche macchina solitaria. Dopo aver girato un po’, ci rassegniamo a questo posto, il male minore . Le recensioni non sono poi così male. Facciamo un giro e la zona sembra tranquilla. Siamo a 35 minuti a piedi dal centro. Ci spostiamo verso la città, è tardi, ma vogliamo comunque vederla e approfittiamo per fare una passeggiata. Passiamo per le zone "importanti", senza soffermarci. Il centro è un casino totale, la gente si riversa per le strade la sera, scappando dal caldo soffocante del giorno. Saliamo verso l’Albaicín , un vecchio quartiere arabo che ha iniziato a prendere forma durante la dinastia Zirid , quando i musulmani si sono stabiliti a Granada. Il nome, dicono, potrebbe ven

9-10/06/2024 TRA GROTTE E GRANE

09/06/2024 Questa mattina, con il sole che ti friggeva il cervello e i 45 gradi che ti facevano sudare anche l’anima, ci siamo avventurati nelle lande desolate . Il paesaggio era arido , spietato , ma ogni passo era un colpo al cuore, un’ emozione nuova . Non avevamo mai visto niente di simile, e lo ripetiamo spesso, ma questi luoghi ti lasciano senza fiato, ti riportano all’infanzia, a correre e saltare tra le dune di roccia e i cactus, improvvisandoti un John Wayne da quattro soldi. Ogni granello di sabbia, ogni roccia, ogni cactus era un pezzo di un mondo che non conoscevamo, ma che ci chiamava, ci sfidava, ci faceva sentire vivi . La pacchia è finita, dobbiamo tornare alla realtà, siamo al limite. Ci serve un posto con tutti i servizi. E dove li trovi? Nei posti più disperati, quelli che nessuno sceglierebbe mai. Montagon: tre strade di case, un parco dove il cane non può entrare, una via con case in costruzione o abbandonate e poi campi infiniti, con qualche casa solitaria qua